Samuel – Vedrai – Il brano in gara al 67° festival di Sanremo 2017
“IL CODICE DELLA BELLEZZA” NUOVO ALBUM IN USCITA IL 24 FEBBRAIO
È “Vedrai” il brano di Samuel in gara alla 67esima edizione del Festival di Sanremo, estratto dal suo primo album solista “Il codice della bellezza” (Sony Music), in uscita il 24 febbraio e preceduto dal successo dei singoli “La risposta” e “Rabbia”. L’album è già disponibile in pre-order in tutti gli store online.
“Vedrai” è un punto della situazione, è una promessa consapevole, una canzone positiva per riflettere su una storia d’amore che, arrivata ad un certo punto, cerca nuove strade e nuovi stimoli per il futuro. Il testo racconta la speranza di un amore vero che sa crescere e che credendoci si trasforma.
“Da quando il mondo sta affrontando l’ennesima crisi economica, si è molto parlato di banche, di lavoro, di soldi e di come arrivare a fine mese.” – ha raccontato Samuel – “Ci siamo quasi dimenticati del fatto che noi esseri umani continuiamo ad amarci nonostante tutto, e spesso superiamo i momenti più difficili insieme alla persona che ci sta vicino. Questa immagine ha subito infuso, in me, una sensazione di speranza, e pensando a quelle giovani coppie che affrontano le avversità insieme ho scritto Vedrai.”
Video – Samuel – Vedrai – Sanremo 2017
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Il brano ha un testo importante, in grado di restare subito impresso nella mente e di accompagnare dolcemente una melodia trascinante, che saprà conquistare fin dal primo ascolto.
“Il codice della bellezza” uscirà il 24 febbraio ed è stato prodotto da Michele Canova tra New York e Los Angeles. L’album contiene dodici brani scritti tra Torino, Roma e Palermo ed è un’ode all’essere umano, “fucina di idee e disastri”, un congegno che funziona ad emozioni, che ama, odia e tradisce, che si prende e si lascia.
Alcuni brani sono firmati da Samuel con Lorenzo Jovanotti, con cui duetta in “Voleva un’anima”.
Testo – Samuel – Vedrai – Sanremo 2017
Se siamo ancora qui
Vuol dire che un motivo c’è
Lascia qualcosa tra le braccia
E non questa distanza che mi sputi in faccia
Se siamo ancora qui
Ad imparare come illuderci
A preoccuparci della verità
Vedrai che poi il tempo non ci tradirà
Sotto un vento di libeccio che dall’Africa
Soffia lieve su di noi la sua sabbia
Vedrai che riusciremo a dare ancora un nome
A tutte le paure che ci fan tremare
E troveremo il modo per dimenticare
La noia, l’abitudine, la delusione
Vedrai che i desideri si riaccenderanno
Ricostruiremo il luogo in cui poi vivranno
Perché noi siamo l’unica benedizione
L’unica tragedia, l’unica ambizione
Se siamo ancora qui
Ad ignorare le difficoltà
Impareremo anche a comprendere
Che esiste un buon motivo per insistere
Sotto un vento di libeccio che dall’Africa
Soffia lieve su di noi la sua sabbia
Vedrai che riusciremo a dare ancora un nome
A tutte le paure che ci fan tremare
E troveremo il modo per dimenticare
La noia, l’abitudine, la delusione
Vedrai che i desideri si riaccenderanno
Ricostruiremo il luogo in cui poi vivranno
Perché noi siamo l’unica benedizione
L’unica tragedia, l’unica ambizione
Dovremo solo ricominciare a respirare, a navigare
Dovrai soltanto dimenticare la noia, il vuoto, la perfezione
Vedrai che riusciremo a dare ancora un nome
A tutte le paure che ci fan tremare
E troveremo il modo per dimenticare
La noia, l’abitudine, la delusione
Vedrai che i desideri si riaccenderanno
Ricostruiremo il luogo in cui poi vivranno
Perché noi siamo l’unica benedizione
L’unica tragedia, l’unica ambizione